Fondo Sure e Recovery Fund
“Sono arrivati due segnali importanti dall’Europa:il primo è il via libera al fondo Sure, la cassa integrazione europea ideata da Paolo Gentiloni. L’altro è il voto a favore del Parlamento sulla proposta del Recovery Fund: una svolta storica”.
Lo dice il ministro agli Affari europei, Enzo Amendola, in una intervista a l’Avvenire.
Ue
Su come l’Ue stia uscendo dalla fase emergenziale innescata dalla pandemia, Amendola ritiene che: “dinanzi agli imprevisti della Storia servono protezione e coesione sociale. A livello europeo non sono mancati ritardi ed errori iniziali, ma adesso stiamo lavorando tutti nella stessa direzione”.
Per il ministro: “l’Europa ha fatto più in queste settimane che negli ultimi anni: Commissione, Consiglio e Bce hanno lavorato per dare una risposta comune alla crisi sanitaria ed economica. Il vero rischio ora è che la recessione faccia crescere le diseguaglianze tra i 27, minando la tenuta del mercato comune”.
“Molte cose non torneranno come prima. E non è detto che sia un male – sostiene- Pensiamo, ad esempio, alla questione ambientale: Europa e Italia possono ripartire da Green Deal e trasformazione tecnologica. Per uscire dalla recessione dovremo, nel breve periodo, lavorare sull’industria europea e sulle sue catene di valore. Dovremo accelerare sulla revisione di regole comuni che non reggono più alle sfide globali e al contempo superare contraddizioni come il dumping sociale e fiscale”.
Africa
Alla domanda se ci sia una reale e non retorica preoccupazione della Ue nei confronti dell’Africa, dove gli effetti della pandemia sono per ora difficili da valutare, il ministro risponde che: “l’Africa è sorella dell’Europa, il nostro futuro si incrocia col suo passando dall’Hub Mediterraneo. Mentre siamo concentrati sulla tenuta europea, non possiamo perdere di vista le scelte strategiche che avevamo deciso mesi fa. Non a caso, il Green Deal era indirizzato anche a grandi investimenti nelle rinnovabili in Africa, con una sinergia tra pubblico e privato nella renewAfrica Initiative“.
“Molti Paesi africani sono nella «trappola del debito» anche a causa di investimenti extra Ue. Inoltre, quest’anno le rimesse dei migranti verso l’Africa scenderanno del 20%. E il calo del prezzo del petrolio e i minori investimenti esteri mettono a rischio molti Paesi. Non giriamoci attorno: l’Ue deve aiutare la resilienza dei Paesi africani con una partnership sanitaria, e realizzare nuovi investimenti in base a un fair trade, insieme alla moratoria sul debito”.
Vaccino
Nel caso l’Europa sviluppasse un vaccino contro il coronavirus e quindi condividerlo anche con i paesi africani, Amendola ritiene che “il vaccino dovrà essere a disposizione di tutti e in tutti i Paesi, se vogliamo essere sempre più un’Unione politica che promuove solidarietà e beni pubblici globali”.