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Amendola: “La flessibilità non basta sul Patto di stabilità sono regole vecchie”

Sintesi dell’intervista di Tonia Mastrobuoni su La Repubblica

 

“Ci sarà un vertice intergovernativo il primo dal 2016 entro la fine di questo semestre per favorire l’accordo di cooperazione rafforzata. Sarà basato sui pilastri della sicurezza, dell’economia e della cultura. Gli obiettivi comuni sono quelli della neutralità climatica e degli investimenti in filiere nuove come quella dell’idrogeno. Uno dei principali motori della nostra collaborazione sarà l’energia”, iniza così la sua intervista Enzo Amendola, Sottosegretario alla Presidenza del Consiglio, alla luce dell’incontro tenutosi a Berlino.

 

E continua: “La transizione energetica non è facile da realizzare. Insisteremo perché in Europa si continui ad essere molto pragmatici sui livelli consentiti: il gas non è “green”, ma è attualmente imprescindibile e le soglie di emissioni devono essere considerate anche sul piano della fattibilità”.

 

“Tutti i Paesi europei anche quelli che si definiscono “frugali” hanno due punti di partenza comuni: primo, l’aumento del debito europeo venuto durante la pandemia. E il secondo è che ci vorranno enormi quantità di risorse per le transizioni energetiche, anche per renderle sostenibili dal punto di vista della coesione sociale. I calcoli che fa il Commissario Ue Paolo Gentiloni sono di un fabbisogno per la svolta “green” di 520 miliardi all’anno oltre ai fondi del Next Generation Eu e quelli nazionali. Che il Patto di stabilità e crescita debba essere modificato è un obiettivo comune: i vincoli non hanno più attinenza con gli obiettivi di crescita”.

 

“Una flessibilità che aggira le regole rischia di renderle contraddittorie. Il fondamento dell’Europa è la competitività globale e dobbiamo investire su di noi. Ma queste regole non ce lo permettono”.

 

Amendola chiude parlando dell’eco in Europa dell’imminente elezione del Presidente della Repubblica: “C’è molto interesse per la vicenda politica italiana per la stima che c’è nel governo Draghi. Ma i tedeschi sanno anche che il valore di Draghi sarà preservato da tutte le forze politiche perché è un valore anche per l’Italia. Così come c’è un grande rispetto per il presidente Mattarella. Quindi c’è tranquillità perché sanno che Draghi è e continuerà ad essere un valore per il nostro Paese”.

 

L’intervista integrale su La Repubblica.

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