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Amendola: I veti pericolosi per tutti annichiliscono l’Europa

“I risultati raggiunti sono il frutto di un lungo negoziato in cui l’Italia è stata protagonista con il Governo Conte”. Lo afferma il ministro per gli Affari europei Vincenzo Amendola in un’intervista a Il Mattino, in cui definisce “un buon contributo” le proposte franco-tedesche.

“In gioco c’è la forza dell’unione politica – aggiunge – e la capacità del mercato comune di non uscire annichilito dalla recessione, E un problema anche per Austria, Svezia, Olanda e Danimarca e sono controproducenti i loro veti sul negoziato”.

 

“Bisogna definire altri strumenti di politica fiscale oltre quelli della proposta franco-tedesca – dice ancora Amendola -. La Commissione avrà un ruolo centrale e la presenza di Gentiloni è una garanzia per tutti. L’auspicio per l’Italia è che la proposta per il Recovery fund non si areni per i timori di alcuni Paesi”.

 

Amendola definisce “un notevole passo avanti” il via libera di Berlino ad utilizzare titoli emessi sul mercato, “una scelta saggia già sostenuta in passato da Delors, Prodi, Juncker, Tremonti”. Quanto a eventuali veti sulla proposta franco-tedesca, e sottolinea che “così come il bilancio europeo si decide all’unanimità, anche il parlamento europeo dovrà fare la sua parte. Grazie al Temporary framework – continua – adesso gli stati membri hanno più flessibilità nell’uso delle risorse e non ci sarà alcuna. La settimana scorsa si è espresso con una larga maggioranza a favore di un intervento da due trilioni di euro modifica alla destinazione territoriale dei fondi. Per noi le emergenze sono Green deal, mobilità, infrastrutture e digitale“.

 

“L’intervento europeo – sostiene Amendola – non può concentrarsi sui prestiti perché si rischierebbe un aumento sproporzionato del debito. Dobbiamo invece creare stabilità, rilancio economico e resilienza per competere a livello globale. Alcuni Paesi parlano di “riforme in cambio di sussidi”.

 

Conclude affermando che “siamo i primi interessati ad andare avanti con le riforme, a partire dal prossimo decreto sulla semplificazione e digitalizzazione della pubblica amministrazione. Allo stesso tempo diciamo che servono riforme europee, per esempio, contro il dumping fiscale in modo che alcuni Paesi non si avvantaggino su altri”.

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