“Per il periodo storico che vive l’Europa e per quello che è il percorso politico di Angela Merkel, penso che vivremo un momento di impressionanti opportunità per realizzare una vera svolta europea”. Lo dice il ministro delle Politiche Ue, Enzo Amendola, a Il Messaggero.
“Guardo a tre grandi argomenti che caratterizzano questa presidenza e che ovviamente riguardano anche l’Italia. L’accordo per combattere la recessione arrivando ad una politica fiscale comune europea in grado di azzerare anche il dumping interno. L’accordo per politica europea di immigrazione e asilo. E infine un ruolo dell’Europa globale, un’Europa più forte nel mondo. Tre grandi ambizioni che sono contenute nei documenti della presidenza”.
Mes
Quanto al Mes, osserva: “Penso che una volta raggiunto l’accordo il 17 anche sul Recovery, governo e Parlamento possano verificare quale siano gli strumenti migliori. So di avere una visione molto pragmatica, ma ritengo che prima vadano chiusi i negoziati e poi si decide sulla base dell’interesse nazionale”.
Quindi bene discutere del Mes a settembre? “Non do date, penso però che adesso il dibattito è troppo incandescente e si usano toni che preoccupano, specie in un momento in cui è necessaria coesione”.
Transizione green e transizione digitale i due grandi capitoli prioritarie per l’Europa e per l’Italia
“È evidente che tutti i fondi che arrivano dall’Europa hanno delle condizioni e anche il Recovery le avrà anche se le stiamo ancora negoziando. Le condizioni sono poi le riforme che interessano all’Italia e progetti che vanno finalizzati non in maniera aleatoria ma molto concreta. Nessuna paura di imposizione da parte Ue, ma un lavoro coordinato. Transizione green e transizione digitale i due grandi capitoli prioritarie per l’Europa e per l’Italia”.