“Possibile che gli unici tagli previsti dal nuovo Piano industriale di Alitalia colpiscano i dipendenti? Gli unici risparmi verranno fatti con gli esuberi?”. Lo scrive su Facebook il deputato del Partito democratico Michele Anzaldi, componente della commissione Trasporti della Camera.
“Ho presentato un’interrogazione parlamentare – spiega il deputato dem – ai ministri Delrio e Calenda proprio per sottolineare che i maggiori sprechi dell’azienda deriverebbero da voci come leasing, manutenzione, assistenza passeggeri, intermediazioni commerciali, contratti carburante, acquisti fornitori. In base all’ultimo bilancio della compagnia, infatti, il costo medio per dipendente nella compagnia italiana rappresenta solo il 16,5% dei costi totali, inferiore a quello di grandi compagnie europee come Air France, Lufthansa e British Airways e sostanzialmente in linea, a parità di prodotto, con la media di vettori low-cost come EasyJet o Wizzair.
I veri problemi di Alitalia derivano da altri costi, tutti sopra la media: leasing aeronautico (+11%), manutenzione aerei (+24%), handling e assistenza passeggeri (+20%), spese di vendita con riconoscimento di diritti d’intermediazione pari al doppio di quelli applicati in media dai CRS (computer reservations system), contratti di “hedging” carburante fuori misura che hanno fatto pagare la benzina avio a prezzi maggiori pur col calo del greggio, controlli inadeguati sugli acquisti dai fornitori. Mi auguro – conclude Anzaldi – che, come ho chiesto nella mia interrogazione, il Governo valuti se non sia opportuno chiedere all’azienda impegni chiari e precisi sulla riduzione di questo tipo di costi”.