“In settimana ripartiranno le deportazioni in Albania: circa 40 persone migranti arriveranno nei centri di Gjader che ora ci vengono venduti come CPR, ma sono solo un imbroglio. Quella di Meloni è una messa in scena, una truffa mediatica sulla pelle dei più fragili. Un fallimento resta un fallimento anche se lo travesti da successo. L’accordo con l’Albania è un pericoloso esperimento giuridico, senza basi nel diritto europeo o italiano, un banco di prova per reprimere le libertà personali e la dignità umana.
I CPR fuori dall’Unione Europea non esistono: li ha inventati Meloni, convinta di piegare il diritto a suo piacimento. Le norme UE sono chiare: non è possibile trattenere persone in centri al di fuori dell’Ue. La stessa Commissione europea nel 2018 aveva già escluso questa possibilità perché non si garantivano le tutele legali e sanitarie.
Meloni calpesta i diritti fondamentali in nome della propaganda, sprecando quasi un miliardo di euro, costi che lieviteranno sempre più. Nei giorni scorsi, come primo firmatario insieme a Cecilia Strada e a tanti europarlamentari delle opposizioni, ho denunciato la decisione del governo con un’interrogazione alla Commissione europea: vogliamo sapere su quale base giuridica ritiene che questo decreto sia compatibile con il diritto dell’Unione Europea e con i diritti fondamentali. Basta bugie. Basta propaganda”. Così Alessandro Zan, responsabile Diritti nella segretaria Pd ed europarlamentare.