Con l’insediamento del Comitato di sorveglianza, entra oggi nel vivo il primo Programma Operativo Nazionale (Pon) interamente dedicato al settore culturale. Chiamato esattamente Pon ‘Cultura e Sviluppo’ 2014-2020, è predisposto nell’ambito della programmazione del Fondo Europeo di Sviluppo Regionale (Fesr) allocato per l’Italia per il 2014-2020 a beneficio delle “regioni meno sviluppate” e prevede lo stanziamento di 491 milioni di euro – di cui 368 provenienti dai fondi strutturali europei e quasi 123 da cofinanziamenti nazionali – per interventi in 5 Regioni del Sud: Basilicata, Calabria, Campania, Puglia e Sicilia.
A presentarlo oggi alla stampa sono stati i ministri dei Beni culturali e del Turismo, Dario Franceschini, e delle Infrastrutture e dei Trasporti, Graziano Delrio, e il sottosegretario alla Presidenza del Consiglio Claudio De Vincenti. “E’ la prima volta – ha sottolineato Franceschini – che si approva in Europa un Pon nazionale interamente dedicato alla Cultura e allo sviluppo. Questi 491 milioni sono finalizzati, come previsto per il loro uso, a regioni del Sud, che sono quelle che hanno maggiori potenzialità di crescita.
Contemporaneamente – ha precisato il titolare del Collegio Romano – stiamo progettando un sistema di infrastrutture, con i Fondi per lo Sviluppo e la Coesione, affinché quei beni culturali oggetto di recupero, di restauro, siano più facilmente accessibili e apprezzabili. Se vogliamo infatti che i visitatori di un luogo culturale aumentino in modo significativo bisogna investire nei trasporti, negli alberghi, nelle infrastrutture in generale, per rendere quel luogo più attrattivo”.
“Oggi è una giornata di orgoglio per noi – ha aggiunto Delrio – Tutto il governo è impegnato a fare della Cultura un asset principale per il nostro Paese. Stiamo lavorando insieme in modo coordinato in questa direzione, anche investendo sui trasporti”.
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Il PON cultura approvato a fine marzo e illustrato nel parco archeologico di Pompei -Ercolano dal Presidente del Consiglio Matteo Renzi e dal Ministro Dario Franceschini ha una dotazione finanziaria che riguarda solo le regioni in convergenza di 500 milionii di euro circa di cui circa oltre 300 per la tutela e conservazione dei beni e i restanti 200 finalizzati a finanziare attività di supporto alle imprese culturali: cioè tutto ciò che si trova nel contesto territoriale che ospita il sito culturale.
La filosofia che ispira i 2 “assi” su cui è costruito il PON è quella che occorre uscire dal dibattito che l’unica operazione debba essere quella della tutela e conservazione e quindi solo uno sterile trasferimento di risorse dal MIBACT alle sovrintendenze o agli Enti Locali. I beni culturali si valorizzano se ci sono le risorse per la valorizzazione e se sono affiancate da politiche di supporto a queste attività:
Rivedere la fiscalità locale
Far entrare nel progetto attori privati
Valorizzazione: attività di intrattenimento merchandising, attività di multimedialità, attività di virtualità, attività di promozione all’estero.
Un appoggio sul fronte privato è strategico specialmente se volto alla professionalizzare l’ospitalità e a una nuova filosofia accoglienza:
Nascita e consolidamento del PMI (Hotel, ristoranti, agenzie di transfer, alberghi diffusi nei borghi). Miglioramento delle condizioni e degli standard di offerta e fruizione del patrimonio culturale nelle aree di attrazione; diversificazione dei sistemi produttivi territoriali e diffusione e rafforzamento delle attività economiche a contenuto sociale per approdare ad una vera e propria nuova idea di filiera turistica.