“La sentenza della Corte Costituzionale n. 33/2025 segna un passo avanti fondamentale nel riconoscimento di un principio di giustizia e umanità: ogni bambino e ogni bambina ha diritto a un ambiente familiare stabile e amorevole, e le persone singole devono poter offrire questa opportunità attraverso l’adozione internazionale.
L’esclusione assoluta delle persone singole dalle procedure di adozione era una limitazione irragionevole e sproporzionata, in contrasto con i valori di solidarietà e tutela del minore che devono guidare le scelte del legislatore. La decisione della Corte, richiamando la nostra Costituzione e la Convenzione europea dei diritti dell’uomo, restituisce centralità all’interesse primario del minore, superando pregiudizi anacronistici sulla genitorialità.
Nell’attuale contesto, caratterizzato da un drastico calo delle domande di adozione, questa apertura rappresenta un’opportunità concreta per tanti bambini e bambine in attesa di una famiglia. Le persone singole che vogliono accogliere un figlio avranno la possibilità di essere valutate con equità e attenzione, senza discriminazioni aprioristiche, affinché ogni minore possa trovare l’amore e la sicurezza di cui ha diritto. Confidando che il Parlamento faccia la propria parte al più presto per colmare questo gap, la Conferenza delle donne democratiche continuerà a battersi per un sistema delle adozioni più inclusivo, efficiente e rispondente ai bisogni reali dei bambini e delle bambine, perché ogni scelta politica e giuridica deve avere al centro il loro benessere e la loro felicità”.
Così Roberta Mori, portavoce nazionale della Conferenza delle Donne Democratiche.