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Rosato: “«Pisapia è l’alleato naturale ma non faremo le primarie”

«No, il Pd è andato bene. Perché andato male?» Non c’è un partito, Pd compreso, che sia oltre il 20% «Sommare i voti di lista alle amministrative dove in un luogo ci sei e un altro no, è un calcolo assurdo. Ci sono molte liste civiche e il calcolo sulla lista è difficile. Comunque anche così siamo di gran lunga il primo partito e sommando le civiche siamo al 37%».
 
È stato un test vero o sono prevalse logiche locali?
 

«Il M5S ci spiegava che Roma e Torino era segno di una tendenza nazionale. Oggi, per loro Genova e Palermo sono esperienze locali. Mi sembra una contraddizione».
 
L’affluenza molto bassa non pensa sia segno di una crisi dei partiti, M5S compreso?
 

«La scarsa partecipazione crescente al voto è un tema serio che ci poniamo troppo poco dopo ogni consultazione e il pericolo è che il cittadino pensi che il suo voto non sia determinante per le scelte che si fanno».
 
Il sistema elettorale dei comuni privilegia le alleanze, ma anche la legge elettorale consegnataci dalla Corte. Il Pd lavorerà per stringere intese?
 

«Non c’è dubbio. Il sistema della Consulta spinge in questo senso e noi lavoreremo in questa direzione in maniera convinta, lo avremmo fatto comunque».
 
Alleanze sia a destra che a sinistra?
 

«I nostri interlocutori naturali sono in Pisapia e nell’area politica con ambizioni di governo che a lui si aggrega».
 
Mentre a destra tornerete ad allearvi con coloro che sono già con voi al governo?
 

«Su questo apriremo un confronto ma c’è anche un mondo che non si sente rappresentato dalle attuali forze politiche, un pezzo della società più innovativa e attiva che apprezza le riforme e siamo convinti di poterla accogliere nelle nostre liste».
 
Nella vostre liste, quindi le primarie non ci saranno?
 

«Non mi sembra siano all’ordine del giorno».
 
Il voto di domenica scorsa aiuta la ripresa di un dialogo sulla legge elettorale, o no?
 

«Sulla legge elettorale parlano i voti segreti più che i risultati alle amministrative».
 
Quindi senza M5S non si fa nulla?
 

«Abbiamo fatto un tentativo coinvolgendo le 4 più importanti forze politiche. Il tentativo è fallito in questo caso per l’irresponsabilità del M5S e occorre prenderne atto. E vedo difficile costruire un percorso alternativo con più forza parlamentare».
 
Mentre l’argomento elezioni anticipate è archiviato?
 

«Si vota il prossimo anno, forse a febbraio, forse ad aprile».
 
Torniamo alle elezioni e ai ballottaggi. Farete alleanze e darete indicazioni di voto oppure ognuno farà per conto suo?
 

«Sicuramente siamo alternativi al centrodestra. Su liste civiche e questioni locali ogni candidato sindaco decide in base al contesto e alle valutazioni che farà la coalizione».
 
Ad oggi teme più il centrodestra o i grillini?
 

«Entrambi sono nostri avversari. Il centrodestra è incapace di esprimere una linea politica coerente e una leadership alternativa ma sicuramente è più forte del M5S a costruire consenso».
 

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