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Anzaldi: Sui vaccini la Rai si mostra recidiva e smentisce l’impegno che aveva preso solo un mese fa, dopo il caso Report

Sui vaccini la Rai si mostra recidiva e smentisce l’impegno che aveva preso solo un mese fa, dopo il caso Report: a Cartabianca per affrontare il tema della vaccinazione viene annunciata la presenza, insieme ad un professore di riconosciuta esperienza come il dottor Guido Castelli Gattinara, anche di un militante No Vax esponente dell’associazione Comilva, che non ha alcun titolo scientifico né alcuna esperienza riconosciuta.
Una questione così delicata può rischiare di essere ridotta ad una sorta di par condicio tra scienza e suggestione popolare, proprio mentre infuria un’epidemia di morbillo che potrebbe arrivare anche a causare vittime? Chi ha dato l’ok ad una rappresentazione del genere?

Proprio oggi, alla luce delle statistiche 2017 sul morbillo il virologo di fama mondiale Roberto Burioni dice che siamo in presenza di una vera e propria epidemia, che in un paese adeguatamente vaccinato non si verificherebbe. Due autorità del settore come Pier Luigi Lo Palco e Luca Pani sostengono pubblicamente che in autunno ci potrebbero essere “complicazioni fatali”, si potrebbero registrare vittime. Sono preoccupazioni e indicazioni di questo tipo ad aver portato Matteo Renzi a dedicare alla questione vaccini buona parte della sua campagna per le primarie Pd.

Oggi un costituzionalista del calibro di Sabino Cassese ribadisce che il diritto alla salute viene prima di tutto, anche di quello all’istruzione, e la Rai che fa? Cade di nuovo sulla questione?

vaccini

 

Ogni volta dicono che non accadrà più e poi ci troviamo puntualmente di fronte a nuovi episodi discutibili. Esattamente un mese fa, il 18 aprile, il vertice di Viale Mazzini con una nota ufficiale dichiarava: “La Rai in tutte le trasmissioni informative e in quelle di infotainment ha sempre sostenuto l’unico punto di vista possibile: i vaccini sono un fondamento della medicina moderna che non può essere messo in discussione”.
Annunciavano anche una campagna per sensibilizzare l’opinione pubblica sull’importanza dei vaccini. A che serve fare le campagne pubblicitarie se poi il servizio pubblico utilizza la credibilità e autorevolezza dei suoi spazi informativi per dare spazio a personaggi che con la scienza non hanno nulla a che vedere?
E’ questo il servizio pubblico per cui gli italiani pagano ogni anno quasi due miliardi di euro di canone?
Basta andare sui social per verificare che l’associazione Comilva è nota per le sue manifestazioni contro i vaccini e l’attivista invitato da Cartabianca per le sue proteste contro la decisione dell’Emilia Romagna di rendere obbligatori i vaccini negli asili.

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