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A Roma disastro grillino, da 7 mesi la Capitale allo sbando

“Ogni volta che la Raggi parla, suscita sempre nuovi interrogativi circa le ombre che ammantano il suo operato e quello della Giunta da lei guidata”, commenta Ernesto Carbone, segreteria nazionale del PD.

 

“Un insieme di contraddizioni a volte inquietanti. Mentre aspettiamo chiarezza sulle nomine dei fratelli Marra, è sorprendente come Di Maio e Grillo facciano di tutto per difendere l’ operato di Virginia Raggi. Attaccano i media, definiscono gossip 8 ore di interrogatorio ma non una parola di chiarezza sul disastro capitolino targato 5 stelle. La città è allo sbando, ma loro si permettono di fare finta di niente mettendo la testa sotto la sabbia come gli struzzi. Avevano detto Campidoglio casa di vetro, più che altro porto delle nebbie”.

 

 

“L’assoluta incapacità del sindaco Raggi e della sua giunta grillina è sotto gli occhi di tutti”, prosegue il parlamentare del PD Andrea Romano.

 

“Grida al complotto mentre con Grillo attacca i media colpevoli solo di riportare all’opinione pubblica quanto emerge dalle inchieste in corso. Attendiamo di capire quante versioni la Raggi potrà dare ancora in merito alle vicende dei fratelli Marra. Ne abbiamo una a seconda del soggetto con cui parla.

 

In questo disastro però la cosa più grave è che la Raggi, anziché chiedere scusa ai romani per sette mesi di nulla, contraddistinti solo da guai giudiziari e lotte intestine ai 5 stelle, si autoassolve con la benedizione di Grillo.

 

Le Olimpiadi svanite, lo stadio della Roma mah, forse, mentre fanno di tutto per affossarlo, sui rifiuti la città è in condizioni assurde, la viabilità e il trasporto pubblico locale sono al collasso. La Raggi spieghi ai romani questi mesi di delirio, poi alzi i tacchi e torni dal suo Grillo che la difende solo perché non ha altra possibilità”.

 

Lorenza Bonaccorsi parlamentare PD commenta la vicenda sulla sua pagina Facebook. “Beppe Grillo, Virginia Raggi e diversi esponenti del Movimento 5 stelle marchiano giornali e giornalisti come “confezionatori seriali di menzogne”. Il blog di Grillo ha preso di mira personalmente giornalisti del Corriere, di Repubblica, della Stampa, della Rai, e non solo. Che aspettano l’Ordine dei giornalisti, la Fnsi e le associazioni che hanno a cuore la libertà di stampa a intervenire in maniera forte?
E’ accettabile che, per difendersi dalla bufera in cui si trova per quanto sta accadendo a Roma, al Movimento 5 stelle venga permesso di diffamare quotidianamente i cronisti che fanno il loro lavoro, con professionalità e nel rispetto della deontologia?

Possibile che sia permesso ad un partito politico di mettere sul banco degli imputati, tutti e indiscriminatamente ma anche con operazioni mirate contro alcuni cronisti, giornali e tv? Sui social viene scatenato un vero e proprio manganello mediatico, campagne di odio che intossicano il clima e colpiscono i giornalisti secondo un modello di gogna medievale 2.0. La libertà di stampa è diventata una variabile dipendente dagli umori dello staff della Casaleggio associati?
Eppure non è certamente colpa di giornali e tv se il Movimento 5 stelle si presenta, innanzitutto, come un partito gravemente spaccato al proprio interno. La vicenda di Roma fa emergere un partito dove sono all’ordine del giorno dossieraggi, diktat per silenziare il dibattito interno, riunioni di partito blindate con messaggi espliciti che limitano il dibattito, esponenti che accusano colleghi di partito negli interrogatori di fronte ai magistrati.

 

Il caso Marra è stato tutto cucinato e autoprodotto all’interno del M5s. Loro lo hanno scelto, loro si sono consegnati al suo sistema (o, peggio, ne erano parte integrante fin da prima della campagna elettorale) e loro hanno tentato di mollarlo solo dopo che è stato arrestato e portato in cella dai magistrati. La situazione della città, di fronte a queste precise scelte, non c’entra nulla. E neanche la stampa”.

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