spot_img
spot_img
HomeArchivioRenzi raccoglie la sfida...

Renzi raccoglie la sfida di Obama: “Europa luogo del futuro, non di tecnocrazie”

“L’Italia raccoglie la sfida del presidente Barack Obama”, di scegliere il coraggio e non la paura, di stare della parte della democrazia, di fare della politica un’attività nobile e concreta: “questa è la sua grande ‘legacy’ non solo per gli Stati Uniti ma per tutti”. Così il presidente del Consiglio Matteo Renzi nel suo intervento, che ha chiuso il dibattito della 71esima Assemblea Generale delle Nazioni Unite, l’ultima di Obama presidente. “Sento la responsabilità di questa conclusione”, ha detto il premier, ricordando come Obama, tracciando il bilancio dei suoi 8 anni alla Casa Bianca, abbia descritto un mondo profondamente diviso “tra paura e coraggio, tra rabbia e opportunità”, nel quale “si affacciano minacce inedite e difficoltà che fino a qualche tempo fa sembravano molto lontane”, come il terrorismo, ha osservato Renzi, che non prende più di mira solo obiettivi convenzionali ma anche la dimensione quotidiana: ristoranti, musei, spiagge. “Questi rischi concorrono a fare del futuro un momento di preoccupazione più che di speranza”, “ma noi possiamo scegliere la strada della speranza”, ha esortato Renzi, proponendo l’immagine di Enea, “l’uomo del viaggio, che porta sulle spalle il padre malato, segno di una generazione che non ha paura di assumersi le proprie responsabilità”, e “assicura al figlio Ascanio la possibilità di continuare a vivere e fondare la grande storia di Roma. Il mito della fondazione porta con sé il senso della pietas: senza pietas non c’è il senso profondo dell’identità culturale che rende una comunità degna di essere chiamata comunità”.

 

Nel suo intervento, Renzi ha ribadito che “l’Unione europea “ha fatto troppo poco” nel Mediterraneo. “Non veniamo dal nulla, veniamo dal Mar Mediterraneo, quel Mare Nostrum dove oggi migliaia di persone cercano rifugio – ha affermato – dovremo farci sempre più carico di quell’area del mondo. Ci sono stati passi avanti in Libia ma ancora tanto c’è da fare. Troppo poco è stato fatto dall’Ue in quell’area e se non si mette al centro la pietas non si può vincere la sfida”. Il G7 a Taormina, “sul Mediterraneo” sarà l’occasione “per riflettere sui valori comunitari e unitari”, ha proseguito il premier. “Sarà incentrato sui temi dell’aumento dei denari per la cooperazione allo sviluppo e gli investimenti sull’educazione perché il terrorismo arriva anche dalle periferie abbandonate dalle città e l’unica arma è l’investimento nell’educazione e nel capitale umano. La nostra proposta – ha detto – è che per ogni euro investito in sicurezza, un euro debba essere investito in cultura”.

Renzi ha rilanciato la proposta italiana di Migration compact e sottolineato che sul “ricollocamento dei migranti economici abbiamo alcuni problemi”. “L’Europa avrebbe detto che avrebbe organizzato i ricollocamenti: una dichiarazione senza conseguenze perché nessuno voleva i ricollocamenti”, aveva spiegato in un intervento al Council on Foreign Relations. “L’Italia ha una strategia per i rimpatri e sta cercando di coinvolgere l’Europa ma è anche per bloccare le partenze attraverso accordi con i Paesi di origine”.

L’Italia, ha spiegato il capo dell’esecutivo, “parteciperà alle sfide del 2017”, dall’Europa al Consiglio di Sicurezza, “portando la nostra voce e il nostro contributo alle Nazioni Unite attraverso i valori che hanno fatto grande la storia…valori antichi declinati in modo nuovo”. Bisogna lavorare per costruire un mondo “basato sulla speranza e non sul risentimento”, ha insistito Renzi. “Il nostro popolo continua a lavorare con gli uomini che servono la pace attraverso un’uniforme in Afghanistan, Somalia, Iraq, proteggendo la diga di Mosul e nell’area dei Balcani. Sono protagonisti della sicurezza ma hanno l’elemento in più della cultura”, ha concluso il premier, ricordando i gesti concreti degli italiani “che ogni giorno salvano vite umane altrimenti condannate alla disperazione”.

 

Il prossimo “25 marzo ci sarà l’appuntamento rilevante per i sessant’anni della firma dei trattati europei per fare dell’Europa non una rievocazione storica ma un nuovo capitolo di ideali, con più orizzonte e visione, non soltanto un ‘day by day’ stancante di regole burocratiche”. Questo l’auspicio con cui Renzi ha concluso il suo discorso all’Assemblea generale delle Nazioni Unite, prima di partire per Milano dove parteciperà a un pranzo di inaugurazione della Settimana della moda e alla presentazione di Industria 4.0.

Ultimi articoli

Correlati

Primarie PD: i risultati definitivi

La Commissione nazionale per il Congresso rende noti i dati definitivi sull'affluenza alle Primarie del 26 febbraio e...

PD, oggi alle 15 il passaggio di consegne Letta-Schlein

Si svolgerà oggi alle 15 nella sede del PD di Via Sant’Andrea delle Fratte 16 il passaggio di...

Buon lavoro Elly Schlein

“Il popolo democratico è vivo, c'è ed è pronto a rialzarsi con una linea chiara. Ce l'abbiamo fatta,...

Roggiani, affluenza attorno al milione di votanti

​​​​​"Mancano ancora i dati di alcune regioni e di alcune città, ma possiamo dire che l'affluenza si aggirerà...

Vota per un nuovo Partito Democratico

Domenica 26 febbraio si vota per la nuova segretaria o il nuovo segretario del PD. I seggi saranno aperti...
spot_img