“Le amministrative servono ai 5 Stelle solo per stabilire chi comanda. Dei cittadini e delle città a loro non interessa. Neanche si è votato e già Fico e Di Maio si sfidano con colpi bassi in una riedizione della cavalleria rusticana. I candidati sono ologrammi, figure marginali assoggettati da contratti con penale all’azienda di riferimento. A Roma Virginia Raggi ne è l’esempio eclatante. Poco importa che sappiano qualche cosa, l’importante è che ubbidiscano agli ordini dei capi impegnati a farsi le scarpe a vicenda”. Lo ha dichiarato Alessia Rotta, responsabile comunicazione del Pd.
“Non il bene dei cittadini e la buona amministrazione ma un regolamento di conti interno che non lascia intravvedere niente di buono nel M5S” . Lo dice la senatrice Giuseppina Maturani,vice presidente del gruppo.
“Ormai è guerra aperta tra Fico e Di Maio e per la povera Raggi, telecomandata e sotto la minaccia dei 150mila euro di penale, non sembra prefigurarsi un futuro sereno. Ma domenica i tanti cittadini chiamati ad esprimere il proprio voto sapranno con la loro saggezza ridimensionare le pretese di un movimento che sta dimostrando tutta la sua incapacità”, conclude Maturani.
Per Ernesto Carbone, responsabile Innovazione e Made in Italy del Pd: “i 5stelle fanno i finti francescani” e aggiunge “altro che rinuncia ai finanziamenti pubblici.
La Raggi ha fatto campagna elettorale usando la Camera come comitato elettorale e i parlamentari fanno il gioco delle tre carte sugli stipendi. Con una mano fanno finta di tagliarseli e con l’altra si fanno rimborsare di tutto prendendo anche di più.
Falsi come una moneta da tre euro”.