“Abbiamo incontrato il gruppo dirigente della CGIL a partire da Maurizio Landini. Abbiamo condiviso molte posizioni critiche rispetto alla manovra, a partire dal taglio alla Sanità che tendenzialmente scenderà sotto il 6% e abbondantemente sotto la media europea e l’emergenza che riguarda il lavoro pubblico, dai tagli lineari agli enti locali, che determineranno l’eliminazione di servizi fondamentali, al blocco del turnover, alla scelta di non garantire, ai lavoratori del pubblico impiego, l’intero potere d’acquisto che gli spetta nel rinnovo del contratto. Saremo in campo in Parlamento per correggere profondamente questa manovra”. Lo ha detto Arturo Scotto, capogruppo Pd in commissione Lavoro alla Camera.
Ha spiegato la responsabile nazionale Lavoro del Partito Democratico, Cecilia Guerra, che “la mancanza di assunzioni, ad esempio nel campo della sanità, il blocco del turnover e quindi l’impossibilità di sostituire il personale che va in pensione da parte dei degli enti locali, comporterà quel fenomeno che già conosciamo di necessità, sia nella Sanità che negli enti locali, di ricorrere al personale esterno. Questo generalmente comporta la ricerca di costo del lavoro più basso e sarà quindi un’ulteriore pressione alla riduzione dei salari, alla precarizzazione del lavoro, anche nel pubblico impiego che è una delle piaghe più importanti del nostro mercato di lavoro”.