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Stati generali della salute e sicurezza sul lavoro: un impegno per tutti

“Siamo qui per prenderci un impegno che deve essere costante e che riguarda ciascuno di noi, siamo qui per interrogarci profondamente su che cosa si può e si deve fare di più, perché evidentemente quanto fatto finora non basta”. Lo ha detto Chiara Gribaudo, vicepresidente del Pd e presidente della Commissione d’inchiesta sulle condizioni di lavoro, agli Stati Generali della Salute e Sicurezza sul lavoro in corso alla Camera, alla presenza del Presidente della Repubblica. “Purtroppo questo 2024 ci consegna dati già in crescita. Siamo un paese che pur vantando eccellenze, non riesce ancora a garantire condizioni di sicurezza chi lavora: ogni giorno, in Italia, persone che vanno a lavorare rimangono vittime di incidenti sul lavoro, ogni giorno assistiamo a una realtà fatta di morti, infortuni e malattie che non possiamo e non dobbiamo accettare. Ecco il senso più profondo degli Stati Generali: non ci vogliamo arrendere a tutto questo. Sappiamo bene che servono norme adeguate, ma serve soprattutto quell’impegno comune, collettivo e diffuso a cui ha più volte richiamato il presidente Mattarella”, ha aggiunto.

“Una vera cultura della prevenzione – continua Gribaudo – nasce innanzitutto dalla consapevolezza: ogni lavoratore e lavoratrice deve ricevere una formazione puntuale e aggiornata sui rischi del proprio lavoro e sulle modalità per prevenire incidenti. La formazione non è un adempimento burocratico, ma uno strumento fondamentale per creare ambienti di lavoro sicuri. È essenziale che i lavoratori non vedano le norme di sicurezza come un obbligo distante, ma come un insieme di strumenti per proteggere se stessi e i propri colleghi. Serve uno sforzo di tutti: alle aziende chiediamo un impegno autentico per la salute e sicurezza dei lavoratori. Non basta soddisfare i requisiti minimi, occorre adottare standard di eccellenza, investire in formazione, in tecnologie avanzate, in piani di emergenza e soprattutto nella prevenzione come pilastro della cultura d’impresa, perché prevenire non è solo una responsabilità etica è anche un vantaggio per le imprese”.

Allo Stato – ha spiegato Gribaudo – chiediamo di riconoscere a chi fa di più, a chi realizza buone pratiche, a chi investe sulla formazione di qualità, di essere premiato e valorizzato rispetto a chi decide di fare il minimo o neanche quello e di velocizzare i tempi della giustizia, per le vittime e per chi rimane. Alla politica chiediamo di produrre norme concrete e utili. La sicurezza deve essere una priorità assoluta, non solo come diritto ma come responsabilità collettiva. Ai sindacati chiediamo di mantenere alta l’attenzione sulla sicurezza e di continuare a vigilare, di essere promotori e garanti di accordi che tutelino la salute e il benessere di chi lavora: la loro presenza è fondamentale per rafforzare questo percorso e per far sì che ogni lavoratore sappia di non essere solo, ma di avere una rete che lo tutela”, ha concluso.

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