“Siamo molto preoccupati per il taglio agli organici della scuola previsto in legge di bilancio. Il governo ha, infatti, stabilito per il prossimo anno una riduzione di 5660 posti dell’organico dell’autonomia e di 2.174 posti del personale amministrativo tecnico e ausiliario della scuola. Altro che investimenti sull’istruzione e la tanto sbandierata valorizzazione del personale. Solo tagli lineari scritti nero su bianco. L’avvio caotico di questo anno scolastico all’insegna di classi sempre più numerose e segreterie scolastiche oberate da impegni sempre più gravosi avrebbe imposto altre scelte”. Lo dice la deputata Irene Manzi, deputata e responsabile nazionale Scuola del Pd.
“È del tutto evidente che il governo, alla ricerca di voci su cui risparmiare, sia partito dal personale della scuola. Una decisione vergognosa – aggiunge – Peraltro, per il resto della manovra registriamo solo la presenza di un generico fondo sulla valorizzazione del merito di cui non si conosce la destinazione (e che già esisteva per volontà’ dei governi precedenti e del Partito democratico ma era stato azzerato dal governo Meloni) e l’estensione della carta docente ai precari che non è frutto della buona volontà di Valditara ma di una sentenza Ue”.