“La manovra approvata in Cdm è scritta sull’acqua: vale 30 miliardi, ma soltanto 15 sono coperti da extra-deficit, contributo delle banche — che però è un imbroglio, un anticipo di cassa che andrà restituito nel 2027 — e tagli ai ministeri. Sugli altri 15 è buio fitto: vogliamo sapere dove prendono le risorse“. Lo dichiara Francesco Boccia, capogruppo del Pd in Senato, in un’intervista a Repubblica. “La terza legge di bilancio targata Meloni, molto simile a quella dell’anno scorso, conferma che non hanno un’idea di Paese: continuano a comprare tempo e ipotecano il futuro anche del prossimo esecutivo, scrivendo nel Psb numeri che vincoleranno chi verrà dopo di loro – aggiunge il senatore dem – Ma era prevedibile: Meloni, Salvini e Tajani non sono d’accordo su nulla ed ecco il risultato: una manovra debole, incapace di rispondere ai bisogni dei cittadini”. Per Boccia “anziché fare riforme strutturali, si limitano a prorogare misure già esistenti, a introdurre bonus e una tantum con buona pace del ‘mai più’ annunciato da Meloni, a rinviare ogni decisione su temi strategici quali crescita, politiche industriali, lavoro: capitoli neppure accennati”.
Misiani: una manovra per tirare a campare
Dello stesso parere il responsabile Economia del Pd, Antonio Misiani, secondo cui “la terza legge di bilancio del governo Meloni per molti aspetti è una deludente fotocopia di quella dell’anno passato”. Secondo Misiani, si tratta di “una manovra finanziaria debole, inadeguata, di puro galleggiamento. Una manovra forse buona per tirare a campare e rispettare i parametri del nuovo Patto di stabilità e crescita. Certamente non buona per rilanciare la crescita, come evidenziano gli stessi numeri del governo che indicano nel triennio 2025-2027 una dinamica del PIL costantemente inferiore a quella media europea”.
Del tutto inadeguata, nel giudizio di Misiani, per ridurre le disuguaglianze, con il governo che, anche stavolta, “continua a lesinare i fondi per la sanità e non mette un euro sul trasporto pubblico e sulle politiche per la casa” Non va meglio in ambito fiscale, dove “la riforma in via di attuazione aggrava le iniquità del sistema tributario, a danno dei soliti noti che le tasse le pagano fino all’ultimo euro. La conferma dell’impianto della manovra dell’anno passato avverrà a caro prezzo, perché sarà finanziata attraverso molti più tagli di spesa e aumenti di entrate. Tornano pesanti tagli agli enti locali e la “razionalizzazione” delle detrazioni fiscali rischia di tradursi in un’operazione molto iniqua se nei tetti venissero ricomprese anche le detrazioni per le spese mediche e gli interessi passivi sui nuovi mutui casa.
Dulcis in fundo (si fa per dire…), il “contributo” chiesto con “coraggio” dal governo a banche e assicurazioni. Nessuna tassa sugli extra profitti, ma un mero anticipo di cassa. Tasse versate prima -conclude- e restituite poi. L’ennesimo topolino partorito dalla montagna di promesse e di propaganda di questo governo”.
Aboliremo la legge Fornero!!
Questo il tormentone di tutte le campagne elettorali della Lega di Salvini, con tanto di presidi minacciosi davanti alla casa della suddetta ministra, colpevole di avere allungato l’età pensionabile. E invece
👉 nella passata manovra hanno ridotto…— maria cecilia guerra (@mceciguerra) October 16, 2024