Violenza donne, Mori (Pd): testo Direttiva Ue non contempla che senza consenso è sempre stupro, grave mancanza
“Il testo della Direttiva UE sulla violenza di genere ha un grave vulnus: manca il reato di stupro inteso come sesso senza consenso e indebolisce l’impianto della Convenzione di Istanbul. Più che comprensibile, di fronte a questo, il voto contrario della delegazione PD”. Così in una nota la Portavoce nazionale delle Donne Democratiche, Roberta Mori. “E’ certamente un passaggio importante l’approvazione di una direttiva che intende prevenire e contrastare la violenza maschile sulle donne, ma la mediazione al ribasso consumatasi in sede di Consiglio Europeo, con lo stralcio dell’articolo 5 che prevedeva il reato di stupro agito sul corpo delle donne a tutte le latitudini e quotidianamente, ha fatto perdere l’occasione di esprimere un principio netto a protezione delle donne. “L’Europa dei diritti umani, l’Unione solidale e avanzata che vogliamo, deve diventare sempre più una Europa a misura di donne e ragazze per far maturare una consapevolezza comune sui diritti e libertà femminili, per difenderci da attacchi ideologici come da ultimo abbiamo visto con la forzata introduzione nei consultori delle associazioni antiabortiste pagata coi fondi del PNRR. L’impegno su questi temi delle Democratiche è massimo e deve esserlo trasversalmente nelle forze progressiste. “Per riaffermare il principio dirimente del consenso, per una concreta protezione e sicurezza delle donne e ragazze dalla violenza maschile – conclude la Portavoce – continueremo a chiedere in ogni sede al governo Meloni di non aspettare una Direttiva europea avanzata e adeguata per inserire, finalmente, nel codice penale italiano questo elemento definente il reato, necessario alla piena dignità femminile per una giustizia giusta”.
Roma, 24 aprile 2024
“Il testo della Direttiva UE sulla violenza di genere ha un grave vulnus: manca il reato di stupro inteso come sesso senza consenso e indebolisce l’impianto della Convenzione di Istanbul. Più che comprensibile, di fronte a questo, il voto contrario della delegazione PD”. Così in una nota la Portavoce nazionale delle Donne Democratiche, Roberta Mori. “E’ certamente un passaggio importante l’approvazione di una direttiva che intende prevenire e contrastare la violenza maschile sulle donne, ma la mediazione al ribasso consumatasi in sede di Consiglio Europeo, con lo stralcio dell’articolo 5 che prevedeva il reato di stupro agito sul corpo delle donne a tutte le latitudini e quotidianamente, ha fatto perdere l’occasione di esprimere un principio netto a protezione delle donne. “L’Europa dei diritti umani, l’Unione solidale e avanzata che vogliamo, deve diventare sempre più una Europa a misura di donne e ragazze per far maturare una consapevolezza comune sui diritti e libertà femminili, per difenderci da attacchi ideologici come da ultimo abbiamo visto con la forzata introduzione nei consultori delle associazioni antiabortiste pagata coi fondi del PNRR. L’impegno su questi temi delle Democratiche è massimo e deve esserlo trasversalmente nelle forze progressiste. “Per riaffermare il principio dirimente del consenso, per una concreta protezione e sicurezza delle donne e ragazze dalla violenza maschile – conclude la Portavoce – continueremo a chiedere in ogni sede al governo Meloni di non aspettare una Direttiva europea avanzata e adeguata per inserire, finalmente, nel codice penale italiano questo elemento definente il reato, necessario alla piena dignità femminile per una giustizia giusta”.
Roma, 24 aprile 2024