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Cofferati: “Torno nel PD per dare una mano a Schlein. Su economia e diritti serve più coraggio”

“Ho deciso di iscrivermi di nuovo al PD perché condivido l’orientamento che il partito ha preso dopo l’elezione di Elly Schlein alla segreteria. Penso sia giusto dare una mano: la stagione del renzismo è definitivamente finita”.
 
Lo rivela in un colloquio con La Stampa l’ex segretario della Cgil Sergio Cofferati.
 
“Penso sia giusto aiutare il partito – aggiunge – non chiedo incarichi, ma credo di dover dare una mano a chi deve guidarlo, mettendo a disposizione le mie competenze e le esperienze che ho accumulato. Schlein è molto intelligente e ha passione, una dote che è importante e utile in politica”.
 
E sull’impronta progressista della segreteria “il PD è un partito di sinistra, con un’eredità e una storia da valorizzare”.
 
A proposito degli abbandoni di una trentina di dirigenti liguri approdati in Azione, Cofferati afferma: “Non basta dirsi riformisti, bisogna esserlo. La verità è che servono orientamenti ben precisi su temi importanti come quelli economici oppure relativi ai diritti. Se qualcuno nel partito oggi approva il jobs act, deve spiegare qual è il contenuto riformista di quella brutta legge”.
 
Per l’ex sindacalista “economia ed Europa devono essere i temi su cui concentrarsi. Bisogna puntare a una crescita che crei nuovi modelli di competizione, che garantiscano risultati rispettando i diritti delle persone e puntando al miglioramento della qualità delle loro vite”.
 
Il rapporto con l’Ue “è decisivo perché dalle istituzioni europee passa il rafforzamento delle posizioni di questa parte del mondo nella competizione globale”.

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