Sintesi dell’intervista di Carlo Bertini su La Stampa.
“Non si può andare al voto nel 2022, prima viene l’interesse dell’Italia, siamo a un tornante decisivo per il Pnrr e ogni scelta richiede responsabilità”. Così Enzo Amendola, Sottosegretario agli Affari Europei inizia la sua intervista a La Stampa.
Continua parlando del Presidente del Consiglio e dell’idea che prenda il posto della Merkel: “La leadership in Europa si conquista unendo la difesa dell’interesse nazionale con una visione unificante dei 27. Il profilo di Draghi è una garanzia. Anche perché l’Ue di oggi non si può fermare dopo i successi del Next generation e della campagna vaccinale”.
“Draghi ha meriti obiettivi e la sua figura non va piegata ad uso di strategie fumose o per celare l’assenza di orizzonti politici. Abbiamo dato vita ad un governo di larga unità per uscire dalle emergenze. I vaccini e la ripresa economica sopra il 6% sono ottimi segnali. Ma nel 2022 gli stimoli finanziari della Bce diminuiranno, le regole su aiuti di Stato e Patto di Stabilità, seppur riformate, torneranno. Adesso serve sano pragmatismo per rimettere al sicuro il Paese. Chi vuole le elezioni nel 2022, ha a cuore l’interesse di parte, ma non i destini generali. Prima il bene dell’Italia, poi tutto il resto”.
Alla luce del G20 e della Cop26, Amendola prosegue: “La nota positiva uscita dal vertice di Roma riassume l’urgenza di una strategia multilaterale, senza la quale nessuna soluzione è nemmeno immaginabile. L’Europa poi, sulla neutralità climatica, è l’attrice più consapevole e su questa strada ha ritrovato l’alleato Usa, forse merito anche del nuovo coinquilino della Casa Bianca”.
Intervista integrale su La Stampa.