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Cuperlo: “Un patto sociale contro la crisi”

“Draghi presiede un governo di scopo per la messa in sicurezza dalla pandemia e una gestione avveduta delle risorse europee. Ridare smalto alla sinistra non rientra tra le sue priorità. Noi sosteniamo il governo col massimo impegno perché ne va della sorte di milioni di lavoratori a rischio e imprese piegate dalla crisi”.

Così Gianni Cuperlo, intervistato per il Riformista, analizzando il momento storico politico contingente e il ruolo del centrosinistra italiano nell’ambito del governo Draghi.

“Per parte sua Letta – ha proseguito – si è caricato sulle spalle un partito segnato dalle dimissioni di Zingaretti per costruire un’alternativa alla destra. Sono due cose diverse, sovrapporle non ci aiuta a fotografare la realtà”.

Il PD al Governo

Lo scopo del PD, al momento, secondo Cuperlo è “convincere una maggioranza del Paese che l’alternativa alla destra passa dalle nostre risposte al malessere di un pezzo largo di società. Il governo è l’approdo di una politica, non la sua premessa”.

E’ dunque necessario colmare la distanza tra agenda politica e cittadini: “Quella distanza – evidenzia Cuperlo – si crea quando la politica ignora la realtà”.

Pandemia e povertà

Citando un’analisi di Alessandro Volpi, Cuperlo ha fornito alcuni drammatici dati della pandemia: “In pochi mesi la pandemia ha prodotto una distruzione di reddito senza eguali: 250 miliardi di dollari. Nella crisi del 2008 lo stesso dato fu di 100 miliardi in due anni. Questa crisi nasce dall’isolamento forzato delle persone. Il paradosso è che in termini finanziari grazie alla pandemia i più ricchi sulla terra hanno aumentato il loro patrimonio di 1800 miliardi. Per converso questo modello di capitalismo ha creato altri 150 milioni di poveri estremi.

Senza una solida dimensione pubblica il mercato è in grado al più di preservare potere e profitti dei monopoli in barba a qualunque principio di solidarietà“.

Sfida per la sinistra: salvare dall’impoverimento

“Bisogna salvare milioni di cittadini dall’impoverimento. È la sfida per la sinistra, ma il Pd da solo non basta E Letta lo sa. Servono soluzioni adatte a fronteggiare una ridotta capacità di generare reddito con interi settori produttivi piegati dai lockdown Poi, raggiunta una vaccinazione universale e ripristinata la capacità produttiva vivremo un effetto rimbalzo, ma sino ad allora bisogna attrezzare un patto sociale che consenta di salvare dall’impoverimento materiale, educativo e sociale milioni di adolescenti e di famiglie“.

Ius Soli

“Parliamo di bambini, ragazzini, che studiano nelle nostre scuole e si sentono parte di questo Paese. Vederli, riconoscerli, è un diritto loro e una risorsa per tutti. Basta un manuale di storia a ricordare perché la rabbia sociale è da sempre legata a epidemie e carestie. Togli alle persone le risorse per vivere e l‘esasperazione può tradursi in ribellione. Togli loro anche la speranza di un avvenire diverso e quella ribellione può divenire un’onda che ha la forza per disancorare una democrazia”.

Lavoro

“Il nostro mercato del lavoro prima della pandemia contava tre milioni e duecentomila precari e un numero anche più alto di irregolari. Questo anno brutale ha allargato la disuguaglianza, non solo tra i giganti della finanza e il resto del mondo, ma anche dentro quel mercato del lavoro: milioni di dipendenti privati, lavoratori autonomi, artigiani, commercianti, i precari e gli irregolari. Allora il tema diventa garantire forme di sussidio per una platea vastissima di soggetti che spesso è difficile censire, classificare, raggiungere.

Ruolo dell’Europa

“Dinanzi a questa emergenza sociale non basta invocare un ruolo portante dello Stato. Devi attrezzare le risorse per assolvere a quella funzione. Qui entra in campo l’Europa e la svolta che ha conosciuto. Giorni fa è stato Draghi al Consiglio Europeo a riproporre il tema degli eurobond tacendo pesare tutta la sua autorevolezza. E di questo l’Italia e l’Europa possono solo ringraziarlo, ma non è in sé una sorpresa. Sono i progetti e gli investimenti con le loro ricadute a determinare il rilancio sociale e economico di cui oggi abbiamo bisogno. Se vogliamo evitare che i sistemi pubblici, a partire dal welfare, falliscano bisogna che mutino le regole tanto in Europa che in una scala più ampia”.

Necessario garantire una tenuta sociale per restituire senso alla democrazia

“Insomma, puoi chiedere un sacrificio temporaneo delle libertà individuali e collettive, ed è quanto stiamo facendo compresa una sospensione delle elezioni, ma perché quel sacrificio venga accettato, devi garantire una tenuta sociale capace di restituire senso alla democrazia. Quel senso passa dal dare dignità alle vite dei singoli perché se manca quella dignità la democrazia annulla sé stessa.

Per fare tutto questo il Pd da solo non basta e Letta ha cultura e sensibilità per comprenderlo. Questo Pd contiene riserve di passione ancora grandi e la risposta dei circoli al vademecum proposto dal segretario lo conferma, ma fuori da noi c’è un’Italia che reagisce, si mobilita. A Bologna in quelle tre giornate quella parte del paese l’avevamo coinvolta. Forse mai come ora è tempo di ripartire da lì”.

 

Intervista completa su Il Riformista

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