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Della ripartenza o del coraggio della politica

Dal palco della Festa nazionale dell’Unità a Modena, il vicesegretario del PD, Andrea Orlando e lo scrittore e politico Gianrico Carofiglio, moderati da Alessandro De Angelis si confrontano sul tema del coraggio in politica, necessario in questo momento storico per assicurare al nostro Paese una ripartenza economica e sociale. Il dibattito partendo da uno scritto di Carofiglio, si tramuta nella prima parte, in una sorta di analisi sociologica del reale, per poi ricondurre il tutto nel dibattito politico corrente.

 

Partendo da un libro di Carofiglio, Orlando commenta ribadendo sul concetto di “dover ricostruire una nuova ecologia della politica”, intesa come rapporto vero del quotidiano tra le persone, e dell’importanza del saper reagire a certe situazioni. “I politici devono quindi astrarsi dal proprio mondo e saper entrare nella bolla dell’altro“.

Il ‘presentismo’, l’uso di un ‘certo tipo di tecnologie’, come i social insomma, influenzano il modo di far politica oggigiorno.

 

Per Carofiglio, “il populismo in particolare, come modo di richiamare i bisogni, riduce i problemi complicati a cose semplici. E questo esenta dal dovere di pensare, è una medicina tossica è una droga che ci libera da un dovere faticoso, quello di pensare e agire fornendo risposte facili. Il populista è chi nega il dovere di essere cittadino attribuendosi una posizione comoda di suddito“.

 

Parlando poi delle prossime elezioni regionali e sul referendum sulla riduzione del numero dei parlamentari, Orlando specifica che secondo lui non c’è un “atteggiamento populista nel votare sì alla riduzione del numero dei parlamentari”. “Nel passare da 630 senatori a 500 io questo cedimento al populismo non lo riesco a vedere”, commenta. “Ma chi pensa di votare ‘no’ non va demonizzato”.

E specifica, “il tutto andrebbe accompagnato alla riforma della legge elettorale e al “ripristino del finanziamento pubblico ai partiti“, proprio per assicurare un maggiore approccio democratico.

 

Non poteva mancare nel dibattito un riferimento al difficile periodo di lockdown e dell’evoluzione in Europa delle nostre posizioni, grazie alla gestione dell’emergenza in Italia. “E’ necessario valorizzare quello che accadrà. Abbiamo passato momenti molto duri e pericolosi, l’Europa poteva finire. Adesso invece abbiamo molte opportunità per ripartire”.

 

Si torna poi a riparlare di società e della complessità dell’essere cittadini oggi, per Carofiglio “l’aumento delle diseguaglianze, alimenta l’aumento dei populismi e dei fascismi. Noi dobbiamo dare un nome a quella rabbia”, ha ribadito, “e riconoscere le loro ragioni”. Shakespeare diceva: “Date parola al dolore” ed io dico “l’ingiustizia che non viene considerata si trasforma in violenza alla quale dobbiamo opporci”.

 

Orlando, riconducendo il discorso alla politica, sottolinea quindi l’importanza di aver fatto fronte comune contro i populisti. “Chi critica il Pd per aver accettato di entrare al governo con M5s dovrebbe ricordare che alle elezioni avrebbe potuto vincere l’asse sovranista. Abbiamo tenuto la democrazia italiana nel solco dei padri fondatori, potevamo trovarci a Visegrad”.

 

Il vicesegretario Andrea Orlando, conclude quindi il dibattito auspicando una assunzione di responsabilità non solo dei politici ma anche dei media e degli imprenditori per garantire una ripartenza del nostro Paese nel nome della verità e del coraggio, piuttosto che della paura che le destre vogliono infondere.

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

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