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Esposito:”Serve un commissario. Il concordato ha distrutto l’Atac”

L’Atac oggi è completamente compromessa. Vediamo gli autobus che vanno a fuoco, ma è molto più preoccupante la situazione nella metropolitana: c’è un grande problema di manutenzione, servono soldi. Finché non accade nulla va tutto bene, ma c’è il rischio che ci scappi il morto. Finora siamo stati fortunati. Ma non si può vivere nella Capitale d’Italia confidando nei colpi di fortuna». Sono parole dure quelle di Stefano Esposito, ex senatore Pd e assessore alla mobilità di Roma con il sindaco Ignazio Marino.

Lei ha denunciato più volte la drammatica situazione dell’azienda, che ha 1,3 miliardi di debiti. Come siamo arrivati a questo punto?

«La situazione è drammaticamente peggiorata in questi ultimi due anni di giunta Raggi. L’Atac era già in una condizione molto seria quando me ne occupai, ma non possiamo continuare a dire che quello che succede è colpa del passato, troppo comodo. In questi due anni però gli hanno dato il colpo di grazia, hanno raccontato che avrebbero risolto tutto subito, hanno detto di aver trovato 1,2 miliardi per risolvere il problema e poi che c’erano 600 nuovi bus, ma sono sempre quelli che autorizzai io. Continuano a fare annunci».

Ora c’è il concordato preventivo.

«Sì, ma rischia di essere respinto e dopo c’è solo il fallimento. Quello che ha distrutto questa azienda è l’accordo consociativo e clientelare, che è stato rinsaldato dall’amministrazione di Virginia Raggi. I sindacati sono corsi a firmare l’accordo per il concordato, che ha avuto come esito solo quello di riempire le tasche dei consulenti. Ho il dubbio che l’obiettivo sia quello di dire che l’azienda è fallita, dando la colpa a chi c’era prima. Dovrebbero invece chiedere scusa per aver preso in giro i romani. Ma so che andranno avanti per la loro strada».

Perché il M55 non è riuscito a rimettere in piedi l’azienda?

«Non vogliono perché non sono capaci. Dovevano rivoltare tutto come un calzino, ma ci sono problemi ovunque, all’Atac e anche all’Ama: la spazzatura è ancora in mezzo alla strada. Chi è capace invece viene fatto fuori per mantenere il sistema di potere. Sono arrivati vergini e si sono immediatamente adattati».

Cosa servirebbe all’Atac?

«Un commissario con pieni poteri, con totale copertura politica, che cominci ad azzerare tutti i dirigenti nominandone cinque nuovi. Poi bisogna aprire tutti i cassetti senza guardare in faccia nessuno, cercando di rinsaldare il rapporto con i romani e raccontando la verità. Il tutto deve essere fatto con l’appoggio del governo e con risorse messe a disposizione, perché l’emergenza manutenzione su strada e su ferro è ormai conclamata. Inoltre serve un partner industriale, cedendo il 49% dell’azienda con una gara pubblica. Ma su questo si fa solo propaganda. Credo che ormai siamo fuori tempo massimo. La situazione è irrecuperabile».

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