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Emiliano: “Necessario un dialogo programmatico con il M5S, altrimenti si vota”

“La propaganda renziana racconta di un Matteo Renzi come Leonida, che alle Termopili ha fermato i persiani, ossia í Cinque Stelle, con un solo gesto della mano. Ma la verità è che l’ex premier per la prima volta ha perso in Direzione. E infatti, verso la fine ha lasciato la sala, con evidente disappunto”. Il governatore della Puglia, Michele Emiliano, primo fautore del dialogo tra Pd e M5S, non ha dubbi: nella Direzione di giovedì le minoranze dem hanno portato a casa un ottimo risultato.

Lei è soddisfatto, ma è finita con la solita mediazione su un documento votato all’unanimità. Vi siete arresi perché non avevate i numeri.
Non è affatto così. Renzi ha provato a far passare un documento che vincolasse il segretario reggente Maurizio Martina a un percorso che escludesse ogni accordo con il M5S,ma non ci è riuscito. E ha preferito evitare una votazione, perché rischiava di perdere.

Era un rischio più alto per voi oppositori, non pensa?
Io non credo, e infatti Renzi ha preferito non correrlo. In tanti giovedì hanno sostenuto la necessità di un dialogo programmatico con il M5S, da Sergio Chiamparino a Nicola Zingaretti, fino a Claudio De Vincenti, vicino a Paolo Gentiloni.

La porta al M5S l’ha chiusa Io stesso Martina al microfono: “Capitolo chiuso”.
Questa è una falsa rappresentazione, tutta renziana. Martina ha detto che ha sentito l’intervista dell’ex premier su Rai3 e che allo stato, senza il voto dei gruppi renziani, quella ipotesi è chiusa. Ma ha poi ribadito che la strada del dialogo coni 5Stelle è l’unica possibile. Piuttosto, Martina ha chiuso al centrodestra.

Renzi rivendica la chiusura di Martina al M5S, ha visto?
Lui è solo. Oggi (ieri, ndr) è stato l’unico a ripetere la sua linea, nessuno dei suoi l’ha seguito.

Resta il fatto che,ancora una volta, non avete avuto la forza di metterlo in minoranza.
Abbiamo evitato volutamente di spaccare il partito, perché in quel caso un governo con il M5S sarebbe stato davvero impossibile.

Lo è anche adesso: senza i renziani non ci sono i numeri per un esecutivo del genere.
Io credo che siano sempre di meno quelli disposti a seguire Renzi su questa rotta, che porta al voto anticipato. Come riuscirà a spiegare loro che dovranno andare a casa piuttosto che accettare un governo con i 5Stelle? Voglio vedere quanti ne rimarranno di renziani…

Magari l’ex premier pensa anche a un governo di tregua con Forza Italia e Lega.
Questo papocchio non si può fare, lo ripeto: nella Direzione di ieri sono state vietate alleanze con il centrodestra, anche per un governo istituzionale. Metà partito si opporrebbe.

Cosa dirà Martina al presidente eella Repubblica Mattarella lunedì?
Il segretario ha un mandato pieno, con due paletti: divieto di fare governi con il centrodestra, e divieto di partecipare a esecutivi istituzionali dove non ci sia il M5S.

Però anche Luigi Di Maio ha chiuso ogni spiraglio alla trattativa con voi.
Di Maio sbaglia, perché chiudendo tutto dopo l’intervista di Renzi attribuisce troppa importanza alle sue dichiarazioni, e così lo aiuta. Il leader dei 5Stelle deve sapere che il Pd non è più solo di Renzi, ma un partito molto più plurale. Stiamo cercando di farglielo capire.

Cioè lo avete sentito per dirglielo?
No, non ho avuto contatti con esponenti dei 5Stelle in questi giorni. Però loro devono tenere duro, non rassegnandosi a questa presunta incompatibilità antropologica tra loro e il Pd.

La base dei 5Stelle è insorta contro un ipotetico accordo con voi dem. Conterà, no?
Li capisco perfettamente, come capisco le proteste della nostra base. Ma i partiti non devono sempre assecondare gli umori, e devono avere il coraggio di costruire.

Beppe Grillo torna a parlare di referendum sull’euro. E non è la linea del Pd.
Sono parole meno terribili di quel che sembrano, dette da una persona che ha autonomia dí pensiero. Ma un governo con il M5S basato su un contratto alla tedesca si può fare. Certo, è duro da fare, bisogna insistere. Ma è una prospettiva politica necessaria.

Quando si farà il congresso del Pd?
Ora non è tempo. Prima facciamo partire un governo, perché bisogna evitare le elezioni anticipate. Poi si farà un’assemblea.

Nella quale affosseranno Martina…
Non è affatto detto.

Renzi si ricandiderà?
Non lo so. Ma se sarà necessario, lo batteremo nelle primarie e gli toglieremo il partito.

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