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Bonus diciottenni: la sicurezza passa per cultura e integrazione

“Perché ci sia una mancia elettorale ci devono essere delle elezioni e, a quanto mi risulta, non ci sono elezioni prossime: non si fa una iniziativa sui diciottenni per le amministrative”. Così il responsabile economico del Pd, Filippo Taddei, ha replicato, a margine di un convegno per i 40 anni di Prometeia, a chi gli chiedeva se il bonus da 500 euro per i diciottenni, annunciato dal presidente del Consiglio, possa essere considerato come una sorta di mancia elettorale.

 

A giudizio di Taddei, riguardo la misura economica, “noi abbiamo per la prima volta, unici in Europa, un presidente del Consiglio ed un leader di un partito di sinistra che parla non solo di sicurezza, ma di sicurezza ed integrazione insieme: è il discorso più organico, coerente che ci si potesse aspettare ed è la vera novità nel panorama europeo”. Quindi, ha argomentato ancora Taddei, “noi abbiamo detto la cosa più ordinaria, più civile e più avanzata: cioè che si investe sulla sicurezza ma lo si fa anche procedendo sul sentiero dell’integrazione, che vuol dire agire sulla marginalità ma anche sulla diffusione della cultura che coinvolge tutti, anche i giovani”.

 

Pertanto, ha osservato il responsabile economico del Pd, quella sul bonus ai diciottenni “è una polemica che non riesco a capire. Se fai una scelta controversa la fai perché non hai mandato a farla, se fai una scelta che e’ a favore di qualcuno la fai perché è una mancia elettorale: forse può essere che nessuna delle due interpretazioni sia corretta e che semplicemente quello che stiamo facendo sia la cosa più semplice del mondo, fare un percorso equilibrato, bilanciato, che tenga insieme tutte le esigenze proprie del governo del Paese: sicurezza, integrazione, civiltà e – ha concluso – sviluppo”.

 

“La reazione al bonus culturale ai diciottenni è la stessa che accolse gli 80 euro del decreto Irpef. Il M5S parla di mancia elettorale e presenta gli italiani come mendicanti, parole che denotano un vero e proprio disprezzo per il Paese reale”. Lo ha detto il presidente della commissione Cultura a Palazzo Madama, Andrea Marcucci, intervenendo a Radio 24. “Poi gli 80 euro da ‘mancia elettorale sono diventati misura strutturale approvata dal governo Renzi – ha affermato il parlamentare – che ha contribuito ad aumentare i consumi delle famiglie. I professori hanno accolto con favore la carta da 500 euro perché per la prima volta si è investito sul loro aggiornamento culturale. Finirà così anche con i diciottenni”.

 

Stesso giudizio da Ernesto Carbone, responsabile Innovazione e Made in Italy del Partito democratico: “Parlare di cultura e giovani al quasi premio Nobel Brunetta e alla destra è come tentare di spiegare a Tremonti che con la cultura si può anche mangiare. Brunetta, Gasparri e compagnia alla scuola tagliarono quasi 8 miliardi, noi abbiamo messo risorse e assunto personale. La destra, gli uomini del miliardario Grillo parlano di mance. Stesse parole e stessi toni usati per gli 80 euro, stesso classismo e stessa distanza dal mondo reale e dalle esigenze delle persone. Crediamo che aiutare i ragazzi ad ampliare la propria, cultura sia solo un bene, anche se la tradizione dell’on. Gasparri ha un’altra idea sull’uso dei libri”.

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