Dieci nuovi musei e parchi archeologici autonomi da Ostia Antica a Ercolano, dal parco dell’Appia a quello dei Campi Flegrei, dal complesso monumentale della Pilotta al Castello di Miramare di Trieste con direttori scelti con bando internazionale. Alle commissioni cultura di Camera e Senato il ministroFranceschiniannuncia l’avvio della secondaparte della sua riforma con interventi anche nelle soprintendenze. “Un passo avanti per rafforzare presidi tutela e semplificare rapporto fra cittadini e amministrazione”.
La seconda parte della riforma, spiegaFranceschinialle commissioni Cultura riunite di Camera e Senato, è stata presentata ieri al Consiglio Superiore dei beni culturali e ai sindacati e sarà argomento di un decreto ministeriale varato, assicura il ministro “a breve”.
I nuovi 10 musei e parchi archeologi autonomi saranno:
- il Complesso monumentale della Pilotta di Parma (che unifica in un’unica gestione la Biblioteca palatina, la Galleria Nazionale, il Museo Archeologico Nazionale);
- i Musei delle Civiltà all’EUR (che unifica in una sola gestione il Museo Nazionale Preistorico e Etnografico, il Museo nazionale delle arti e tradizioni popolari e il Museo dell’Alto Medioevo).
- il Museo Nazionale Etrusco di Villa Giulia (Roma);
- il Museo Nazionale Romano;
- il Museo storico e il Parco del Castello di Miramare a Trieste;
- il Parco Archeologico dell’Appia Antica
- il Parco archeologico dei Campi Flegrei (Bagnoli, Baia e Bacoli);
- il Parco archeologico di Ercolano;
- il Parco archeologico di Ostia Antica;
- Villa Adriana e Villa d’Este (Tivoli).
Basta soprintendenze separate e pareri discordi, con la nuova organizzazione del ministero, annuncia Franceschini, ci sarà una soprintendenza unica per “Archeologia, Belle Arti e Paesaggio”, il che permetterà di aumentare i presidi sul territorio passando per esempio per l’archeologia dalle attuali 17 Soprintendenze Archeologiche alle nuove 39 soprintendenze unificate (a cui si sommano le due soprintendenze speciali del Colosseo e di Pompei per un totale di 41). La nuova articolazione territoriale, che secondo il ministro “realizza una distribuzione dei presidi più equilibrata ed efficiente”, “è stata definita tenendo conto del numero di abitanti, della consistenza del patrimonio culturale e della dimensione dei territori”. E porterà ad un riequilibrio per cui, fa l’esempio, “Una regione popolosa come la Lombardia passerà da due a quattro soprintendenze e una come il Lazio da due a tre”.
“Ogni nuova Soprintendenza – precisail ministro- parlerà con voce unica ai cittadini e verrà articolata in sette aree funzionali (organizzazione e funzionamento; patrimonio archeologico; patrimonio storico e artistico; patrimonio architettonico; patrimonio demoetnoantropologico; paesaggio; educazione e ricerca) che garantiscono una visione complessiva dell’esercizio della tutela, assicurando anche la presenza delle specifiche professionalità ”. Per cittadini e imprese, assicura il titolare del Mibact, sarà così più semplice e rapido rapportarsi con l’amministrazione con una notevole riduzione degli oneri burocratici”. E ancora, precisa il ministro, le Soprintendenze archivistiche diventano Soprintendenze archivistiche e bibliografiche, risponderanno alla Direzione Generale Biblioteche e potranno avvalersi del personale delle biblioteche statali.