Come mi hanno amichevolmente consigliato ieri gli amici del MAIE, ho preso una camomilla (bevanda che insieme al mate amo molto), e ho riposato rimanendo sereno, anzi ho dormito serenamente, tanto da non avere incubi, bensì facendo un bel sogno. Ho sognato che Merlo rispondesse alle 10 domande che ho posto:
- Merlo, Borghese e Zin hanno votato Sì o No al referendum costituzionale voluto da Renzi?
- Il loro voto era la posizione politica di tutto il MAIE o era solo una posizione personale?
- A Merlo è stato offerto realmente il ruolo di Sottosegretario agli esteri con delega per gli italiani nel mondo?
- Se si, da chi gli è stato offerto?
- Se no, è solo una sciocchezza di uno dei coordinatori locali del MAIE, sostenuta da un altro dei suoi coordinatori locali?
- Se è una sciocchezza, perché è stata scritta, visto che il primo aprile è molto lontano?
- Se è una sciocchezza, perché Merlo non la smentisce pubblicamente?
- Il MAIE ha votato a favore o contro il provvedimento che destina il 30% delle percezioni sulla domanda di cittadinanza ai consolati per assumere nuovi contrattisti e sveltire le file d’attesa?
- Il MAIE ha votato a favore o contro il provvedimento che introduce l’aumento della 14ma mensilità da destinare anche ai pensionati all’estero e l’aumento degli importi reddituali esenti da tassazione a fini pensionistici?
- Il MAIE in Parlamento fa parte del gruppo parlamentare ALA di Verdini (fuoriuscito da Forza Italia e che sosteneva il Governo Renzi) e si è alleato sul territorio con Forza Italia e Pessina (che erano all’opposizione del governo Renzi)?
Poi, quando stamattina mi sono svegliato ho capito, appunto, che si trattava solo di un sogno e che le domande poste non avevano alcuna risposta perché chi doveva rispondere volge la testa altrove fingendo di non vedere, così la risposta continua a soffiare nel vento, come canterebbe un noto premio Nobel.
E così io e chi come me si pone queste domande, rimaniamo ossessionati dal MAIE, esattamente come siamo ossessionati da una zanzara che ci ronza intorno al letto nelle notti agostane.
Eugenio Marino